Nella seconda parte di questo corso di fotografia per principianti, abbiamo introdotto il concetto di esposizione, ora vederemo una tecnica che ci può venire incontro quando ci troviamo di fronte a situazioni di illuminazione particolarmente complesse.
L’Auto Exposure Bracketing (AEB) è una funzione disponibile in pressochè tutte le reflex, ma anche in molte fotocamere compatte; essa permette di effettuare più scatti (da 3 a 9 a seconda del modello di fotocamera) variando automaticamente l’esposizione; ne abbiamo già accennato parlando di HDR.
Ovviamente ciò è fattibile anche senza automatismi, ovvero variando manualmente il diaframma o i tempi dell’otturatore o ancora utilizzando la funzione di compensazione dell’esposizione presente in molte fotocamere; l’AEB vi viene incontro in tutte quelle situazioni in cui non avete tempo di effettuare tali modifiche.
Quando si utilizza l’AEB, la fotocamera effettuerà tanti scatti quanti sono stati selezionati nelle impostazioni, uno scatto sarà esposto correttamente, uno sottoesposto ed uno sovraesposto: se impostate l’AEB per 3 scatti con intervallo di 1 stop avrete 3 fotografie differenti: la prima sottoesposta di uno stop, la seconda espo
sta correttamente (sulla base della lettura esposimetrica effettuata) e la terza sovraesposta di uno stop.
La maggior parte delle fotocamere permette l’AEB con variazioni di 1/3, 1/2 e 1 stop, ma vi sono anche modelli che consentono variazioni maggiori.
Utilizzando lo scatto singolo sarà necessario premere il pulsante tre volte, mentre se utilizzate lo scatto continuo, tenendo premuto il pulsante di scatto otterrete l’intera sequenza.
Lavorando con la fotocamera impostata a priorità di diaframmi, l’esposizione varierà agendo sui tempi dell’otturatore, per questo è necessario fare attenzione che lo scatto sovraesposto non abbia tempi troppo lunghi che aumenterebbero il rischio di fare fotografie “mosse”.
Per contro, lavorando a priorità di tempi, l’esposizione varierà aprendo o chiudendo il diaframma, modificando il tal modo anche la profondità di campo; sta a voi valutare di volta in volta come operare.
Con questa tecnica avrete almeno tre fotografie del vostro soggetto, ognuna esposta in modo differente, nelle situazioni critiche ciò aumenterà la possibilità di ottenere un buon risultato.
Se utilizzate il treppiede, le fotografie avranno esattamente la stessa inquadratura e ciò vi permetterà eventualmente di lavorare in post-produzione con la tecnica dell’HDR, oppure utilizzando le maschere di livello per “fondere” più immagini in una sola.
Corso base di fotografia (Parte 1)
Corso base di fotografia (Parte 2) – L’esposizione, i modi di scatto e la profondità di campo
Corso base di fotografia (parte 3) – L’inquadratura e la “regola dei terzi”
Corso base di fotografia (parte 5): fotografare usando gli istogrammi
[…] Aumentata la velocità della sequenza di scatti effettuati in modalità AEB […]