Mag 252011
 

A poche settimane di distanza dal rilascio di Adobe Lightroom 3.4 esce il primo aggiornamento alla versione 3.4.1 per risolvere un bug presente nella versione precedente.
L’aggiornamento è disponibile per Windows e per Mac

Contemporaneamente è uscito anche l’aggiornamento per Windows e per Mac alla versione 6.4.1 di Adobe Camera Raw Per Photoshop CS5

Ago 122010
 

Un’altra fotografia portata in bianco e nero, per dare più risalto ai contrasti piuttosto che ai colori che, a causa delle condizioni di luce, apparivano alquanto “slavati”.
Sviluppata in Camera Raw, ho aumentato l’esposizione di 0.8 stop, successivamente ho aumentato la luminosità (72) e il contrasto (50); in Photoshop ho solo portato l’immagine in bianco e nero.

Lago di RidracoliNikon D5000, 18-55@26mm, f/11, 1/250 sec, 200 ISO Lago di Ridracoli, 25 luglio 2010, ore 16.34

Ago 092010
 

A volte una fotografia che a colori è decisamente banale, può assumere un aspetto decisamente diverso se la si porta in bianco  e nero in fase di post-produzione, ovviamente la semplice conversione in toni di grigio non è sufficiente ed è necessario effettuare qualche passaggio in più.

Conversione in bianco e nero: prima e dopo

Aperto il file in Camera Raw, ho utilizzato due filtri graduati: il primo (vedi immagine) sottoespone di due stop e comprende l’area di cielo tra le foglie in alto e la vegetazione in basso, mentre il secondo sovraespone  di uno stop la vegetazione e il lago (vedi immagine).
Fatte queste due operazioni, ho aperto il file in Photoshop, per le elaborazioni finali; con lo strumento “lazo magnetico” (con 20px. di sfumatura) ho selezionato l’area del lago per diminuirne la luminosità.
Annullo la selezione in modo da operare ora su tutta l’immagine e la converto in B/N dal menu “immagine” -> “regolazioni” -> “bianco e nero”, dalla tendina seleziono “filtro rosso contrasto elevato”: l’equivalente del filtro 25A, usato nella fotografia in bianco e nero per scurire notevolmente i colori del cielo, aumentando considerevolmente il contrasto con le nuvole; per ottenere l’effetto che desidero, porto a -95% il valore di ciano. Infine regolo ulteriormente il contrasto.

Lago Pontini, conversione in bianco e nero

Nikon D5000, AF-S DX NIKKOR 18-55mm f/3.5-5.6 G VR @18mm, f/13, 1/125 sec, 200 ISO Lago Pontini, 25 luglio 2010, ore 13.29

Ago 032010
 

Scott Kelby - Photoshop CS4 per la fotografia digitale

Dal “guru” di Photoshop, Scott Kelby, una guida all’uso del programma di fotoritocco più diffuso al mondo. Questo libro è un vero e proprio “how to”, senza perdersi in una poco utile e senz’altro noiosa descrizione di tutte le funzioni di Photoshop, parte da esempi reali e spiega le varie tecniche per perfezionare le proprie immagini in post-produzione.

Anche gli utenti alle prime armi, grazie a questo libro, potranno facilmente padroneggiare le tecniche utilizzate dai professionisti dell’immagine digitale.

I primi capitoli sono dedicati alla gestione delle immagini con Adobe Bridge, si parte dai concetti più semplici, quali come importare e catalogare le immagini, fino ad arrivare alle operazioni più complesse.

Si prosegue passando a Camera Raw, lo strumento essenziale per trattare i file delle fotocamere digitali, anche qui iniziando con i concetti di base e proseguendo naturalmente alle operazioni più complesse, tutte perfettamente descritte e corredate da immagini esplicative.

Seguono i capitoli dedicati al ridimensionamento, alla correzione del colore, alla fotografia in bianco e nero, fino ad arrivare alla creazione di immagini HDR (High Dynamic Range)

Ma la seconda metà del libro è quella che, dopo aver imparato le basi, va al sodo e rivela tutte le potenzialità di Photoshop: vengono spiegati i “trucchi” per risolvere i problemi più comuni, si passa agli “effetti speciali”, alla gestione del colore, per concludere con l’ultimo capitolo in cui Kelby descrive passo-passo il “suo” work-flow: come arriva all’immagine finale partendo dal file scaricato dalla macchina fotografica.

L’indice dei termini, alla fine del libro, consente di trovare rapidamente tutti i riferimenti per ogni argomento trattato.

Infine, collegandosi al sito dell’autore, è possibile scaricare le immagini la cui elaborazione è trattata nel libro, in modo tale da poter seguire “con mano” tutte le operazioni.

In conclusione, riteniamo questo libro uno dei migliori mai usciti e vale decisamente il suo costo di circa 42€; lo potete trovare nelle maggiori librerie oppure su Amazon.


Scott Kelby – Photoshop CS4 per la fotografia digitale
Pagine:
463
Lingua: Italiano
Titolo originale: The Adobe Photoshop CS4 Book for Digital Photographers
Lingua originale: Inglese
Editore: Pearson Education Italia
Anno di pubblicazione: 2009

Ago 022010
 

La gestione del colore nell’era del digitale risulta spesso tediosa e confusa per chi si avvicina allo sviluppo in camera chiara; vediamo insieme come impostare un workflow corretto da questo punto di vista.

1. SPAZI COLORE

Gli spazi cromatici comunemente usati nella fotografia digitale sono tre: sRGBAdobe RGB 1998 e Pro Photo RGB.

Ma cosa sono in realtà questi spazi cromatici? L’immagine digitale, catturata dal sensore della nostra fotocamera, è rappresentata secondo una terna RGB; avremo così che ogni pixel potrà assumere una delle “n” sfumature disponibili per le combinazioni dei tre vettori R, G e B.

Spazio cromatico generato dai tre vettori R, G e B

Ci serve ora un sistema di riferimento in cui ognuna di queste sfumature sia univocamente determinata sulla nostra periferica di output (monitor, stampante ecc..). Facendo un esempio, il valore {255, 0, 0} rappresenta sicuramente un rosso, ma quale delle sue sfumature? Lo spazio cromatico ci da questa risposta con esattezza.

Quale spazio cromatico bisogna quindi scegliere per i nostri scatti? La risposta è che dipende dall’uso che si intende farne.

Il grafico a sotto riportato mostra le diverse ampiezze dei gamut (insieme finito dei colori supportati) per i principali spazi colore. Come è possibile notare quello che meglio descrive lo spazio dell’intera gamma visibile è Pro Photo RGB, seguono quindi Adobe RGB 1998 ed infine sRGB.

Confronto tra spazi colorimetrici

Confronto tra spazi colorimetrici

sRGB è ottimo se volete pubblicare i vostri scatti online, visualizzandoli dal vostro browser web, oppure far delle piccole stampe a getto di inchiostro. Questo spazio cromatico è stato sviluppato per rappresentare i tipici colori disponibili sui comuni computer-monitors; ha quindi il minor range di colori riproducibili.

Adobe RGB 1998 è pensato per offrire la piena gamma di colori disponibili nella stampa offset. Se pensate quindi di veder pubblicati i vostri scatti su libri, riviste o cartelloni pubblicitari, questo è lo spazio cromatico da usare. Ha un gamut molto più ampio rispetto all’sRGB il che combinato con i vantaggi della cattura-RAW offre una buona soluzione per le immagini wide-gamut.

Pro Photo RGB vi offre il più ampio range di colori riproducibili. Molti device di output (monitors, stampanti..) non sono in grado di trattare un gamut così ampio, tuttavia viene spesso usato in editing di sviluppo per trattare immagini con un ampio ventaglio cromatico. L’uso di questo spazio vede quasi sempre la successiva conversione in uno dei due precedenti spazi di lavoro.

2. ADOBE CAMERA RAW e PHOTOSHOP

Quando dovete pubblicare la vostra foto sul web, o in uno dei tanti laboratori fotografici con stampe a getto d’inchiostro, l’ultimo step del vostro workflow dovrà sicuramente riguardare la conversione verso lo spazio sRGB. Vediamo insieme come fare.

Il primo passo è scegliere lo spazio cromatico in cui andremo a lavorare (solitamente è quello che meglio descrive, senza clippare, tutte le sfumature della nostra immagine).

Spazi cromatici in Camera RAW

Spazi cromatici in Camera RAW

Clikkando sul link dello spazio cromatico utilizzato si apre la finestra di scelta per gli spazi gestiti da Camera RAW. La conversione in ACR (Adobe Camera RAW) è immediata e l’istogramma vi mostra in tempo reale se qualche canale sta clippando.

Scelta dello spazio cromatico

Scelta dello spazio cromatico

Una volta impostato lo spazio cromatico in Camera RAW è necessario impostarlo anche in Photoshop; apriamo quindi il menu Edit e dalla finestra che ci viene mostrata scegliamo l’opzione Europe Prepress 2. Questo preset ci consente di utilizzare lo spazio cromatico Adobe RGB 1998, inoltre vengono impostate le finestre di avviso che ci segnalano l’apertura di immagini aventi uno spazio cromatico differente.

Configurare Ps per Adobe RGB 1998

Configurare Ps per Adobe RGB 1998

Una volta fatto ciò, vengono attivati gli avvisi che vi aiutano a gestire le immagini con spazi cromatici differenti dal nostro Adobe RGB 1998. Chiaramente nel caso in cui abbiate scattato in JPEG e configurato lo spazio cromatico della vostra reflex in Adobe RGB 1998, gli spazi cromatici corrispondono, quindi non vi viene mostrato alcun avviso. Al contrario se lo scatto, come solitamente avviene, è stato salvato con profilo sRGB avrete modo di scegliere quale gestione colore preferite avere.

Preciso, a scanso di equivoci, che se scattate in RAW non dovete preoccuparvi di settare lo spazio cromatico dalla vostra reflex in quanto potete farlo direttamente dal vostro RAW-converter. Vi consiglio di impostarlo, in Adobe RGB 1998, se scattate abitualmente in JPEG.

Spazi cromatici in Photoshop

Spazi cromatici in Photoshop

Non vi resta ora che abilitare, se non l’avete già fatto, la didascalia dello spazio cromatico e della profondità di bit per colore nella finestra della vostra immagine. In questo modo avete sempre la possibilità di tenere sotto controllo in che spazio cromatico state lavorando e con che profondità di colore.

Spazio cromatico e profondità colore

Spazio cromatico e profondità colore