Gen 162011
 

Va detto da subito che le fotocamere compatte, specialmente quelle più semplici, non sono lo strumento più adatto per la macrofotografia(*), tuttavia, con alcune accortezze è possibile anche con esse ottenere ottimi risultati.
Questo breve tutorial è rivolto particolarmente a chi utilizza fotocamere del tipo “punta e scatta” ovvero i modelli privi di molte regolazioni presenti nei modelli più avanzati.

Macrofotografia1) Utilizzate la modalità “macro”
Quasi tutte le fotocamere compatte hanno questa modalità, solitamente indicata da un fiore. In questo modo la fotocamera è in grado di mettere a fuoco il soggetto ad una distanza minore rispetto all’impostazione normale, ovviamente questa distanza varia da modello a modello.
Nella modalità macro, il diaframma viene aperto al massimo in modo da ridurre la profondità di campo (l’area della fotografia a fuoco) e sfocare lo sfondo per far risaltare meglio il soggetto.
Se la vostra fotocamera consente l’apertura manuale del diaframma, apritelo al massimo (corrisponde al numero più piccolo).

2) Lunghezza focale
Quasi tutte le fotocamere compatte oggi sono dotate di zoom, allargate o restringete l’inquadratura per riprendere il vostro soggetto ricordando che anche una diversa lunghezza focale varia la profondità di campo, più vi “avvicinerete” con lo zoom, più “corta” sarà l’area a fuoco. Continue reading »

Gen 142011
 

Molti ritengono che nella fotografia digitale l’uso dei filtri sia superato e che in fase di post-produzione il loro risultato possa essere replicato; in realtà non è così: anche con le moderne fotocamere digitali l’uso dei filtri di ripresa è una pratica molto utile.

filtriCon il passaggio al digitale si tende a scattare molto più di prima e ci si ritrova di sovente nella situazione di avere un gran numero di immagini da rielaborare, chi ha poca dimestichezza con i computer si troverà probabilmente in difficoltà; a questo punto conviene fare “un passo indietro” e ragionare come quando si era limitati dai 36 fotogrammi di un rullino, ovvero studiare bene lo scatto e attrezzarsi con i filtri giusti per le proprie esigenze.
Diversi filtri inoltre non sono replicabili via software, vedi ad esempio il polarizzatore, i filtri ND o le lenti di close-up per la macrofotografia. Cercare di emulare gli effetti delle pellicole B/N con delle semplice regolazioni in Photoshop spesso porta a risultati pessimi con perdita di dettaglio nelle ombre e un notevole aumento del rumore. L’uso dei filtri non sottrae informazioni come invece avviene operando sui canali con i software di fotoritocco.

Infine, chi manda in stampa le immagini direttamente dalle schede di memoria (o dalla fotocamera stessa), saltando lo sviluppo con i software di fotoritocco troverebbe grande beneficio dell’uso dei filtri potendo ottenere effetti non riproducibili con le impostazioni della fotocamera. Continue reading »

Lug 242010
 

Questo cigno ha iniziato a venirmi incontro che avevo ancora la macchina fotografica nella borsa, cambio rapido di obiettivo e ormai era a poco più di due metri da me; ho scattato ma purtroppo il diaframma aperto e la lente alla focale massima hanno ridotto troppo la profondità di campo.
Qualche ritocchino in Camera Raw per aggiustare i livelli e un pizzico di maschera di contrasto in Photoshop.

cignoNikon D5000, AF-S DX VR Zoom-Nikkor 55-200mm f/4-5.6 G IF-ED @200mm, f/5.6, 1/250 sec, 200 ISO
Castello di Linderhof (Germania),  10 aprile 2010, ore 13.43