Gen 222011
 

Cos’è la fotografia HDR:

La tecnica HDR (High Dinamic Range) è utilizzata per realizzare immagini con valori di illuminazione molto più alti o più bassi rispetto allo spazio colore normalmente utilizzato nella fotografia digitale. La fotografia HDR si ottiene effettuando più scatti dello stesso soggetto con diverse esposizioni e combinandoli in un’unica immagine, è una manipolazione che consente di realizzare immagini spettacolari, a volte molto simili a quanto percepito dall’occhio umano, a volte vere e proprie rappresentazioni che possono essere definite quasi pittoriche. Principalmente viene utilizzata per fotografare paesaggi o cityscapes.

Cosa serve per realizzare immagini HDR:

  1. una fotocamera DSRL o una compatta avanzata
  2. un treppiede
  3. un cavo di scatto remoto o un telecomando (facoltativi)
  4. uno specifico software per l’elaborazione delle immagini

La scelta dell’obiettivo

Come per la fotografia di paesaggi, solitamente per l’HDR si prediligono ottiche grandangolari anche a causa della notevole profondità di campo tipica di tali obiettivi; questa però non è una scelta obbligata, diverse possibilità creative possono essere sperimentate anche utilizzando teleobiettivi.

Il set-up della fotocamera

Il primo requisito è una buona conoscenza dei comandi della propria fotocamera, per predisporre la vostra DSRL dovete sapere dove mettere le mani, se siete alle prime armi, non abbiate paura di prendere in mano l’odiato  manuale.

Impostate l’AEB (Auto Exposure Bracketing)

Il bracketing è la parte fondamentale nella realizzazione di immagini HDR: permette di effettuare più scatti con esposizioni diverse; le reflex digitali consentono di effettuare esposizioni multiple che vanno da 3 a 9 scatti a seconda del modello, la diversa esposizione solitamente può essere regolata in step di 1/3, 1/2, 1 o 2 stop (anche questo varia da fotocamera a fotocamera). Ciò significa che se impostate l’AEB per 3 scatti con intervallo di 1 stop avrete 3 fotografie differenti: la prima sottoesposta di uno stop, la seconda esposta correttamente (sulla base della lettura esposimetrica effettuata) e la terza sovraesposta di uno stop.

AEB sulla Nikon D5000AEB sulla Nikon D5000

Impostate la modalità “Priorità di diaframmi”

Priorità di diaframmiImpostando la fotocamera in modalità “priorità di diaframmi” (“A” sulle fotocamere Nikon, “Av” sulle Canon) e selezionando l’apertura voluta, il calcolo dei tempi di esposizione varierà automaticamente a seconda delle impostazioni del bracketing settate in precedenza. E’ indispensabile che tutti gli scatti di una sequenza HDR siano effettuati con lo stesso valore di apertura del diaframma, perchè al variare dell’apertura varia anche la profondità di campo, con aperture diverse avremmo fotogrammi con aree a fuoco diverse e ciò contrasta con la nostra necessità di avere immagini in cui varia solo l’esposizione. Solitamente in questo genere di fotografia si tende a chiudere il diaframma in modo da cercare di avere “tutto a fuoco”, ma come sempre le possibilità creative sono molteplici.

Impostate il valore ISO

La regola è sempre la stessa: più basso è, meglio è, quindi se possibile impostate la vostra fotocamera a 100 ISO.
Purtroppo non sarà sempre possibile, pur lavorando con la macchina fotografica sul treppiede vi saranno situazioni in cui è necessario scattare con tempi relativamente veloci, oppure quando non è possibile effettuare tutti gli scatti con le impostazioni scelte.
Ad esempio, se imposto con la mia Nikon D5000 un bracketing +/- 1 stop e lo scatto esposto correttamente richiede un tempo di esposizione di 30”, non sarà possibile avere il fotogramma sovraesposto in quanto richiederebbe un tempo di esposizione di 60” che la mia fotocamera non gestisce; alzando il valore ISO a 200 il tempo di esposizione dello scatto esposto correttamente scende a 15” e lo scatto sovraesposto a 30” diventa possibile. Maggiori sono il numero di scatti in bracketing e l’escursione in stop che la vostra macchina vi consente, maggiori sono le possibilità che si verifichi quest’evenienza.

Impostate il metodo di misurazione dell’esposizione

Visto l’attuale livello qualitativo delle moderne fotocamere, spesso l’impostazione “a matrice” sarà adeguata a gran parte delle situazioni. Se nel centro dell’inquadratura si trova il vostro soggetto principale, potete  impostare il metodo a “media ponderata centrale” in cui l’area al centro del mirino ha una maggiore importanza nel calcolo dell’esposizione; di solito tendo a usare questo secondo metodo anche quando uso filtri ND o polarizzatori. Personalmente nella fotografia HDR non ho mai usato la lettura “spot”.

Stabilizzate il vostro scatto

E’ essenziale per la tecnica dell’HDR che la vostra fotocamera sia perfettamente stabile, quindi è indispensabile l’uso del treppiede e che esso sia ben fisso a terra.
Per ottenere la massima qualità si devono però eliminare anche le microvibrazioni, altrimenti in fase di sviluppo si verificherà il fenomeno del “ghosting” (sdoppiamento dell’immagine) con conseguente degrado della nitidezza. Anche la pressione sul pulsante di scatto può causare microvibrazioni, per questo usate l’autoscatto: impostate il ritardo (due secondi bastano) premete il pulsante e via!
Alcune fotocamere tuttavia, con l’autoscatto potrebbero non effettuare l’intera sequenza di bracketing, in questo caso vi suggerisco vivamente di attrezzarvi con un cavo di scatto remoto, le vibrazioni date dalla pressione sul pulsante saranno assorbite dal cavo e non si trasmetteranno alla fotocamera.
Un’altra utile impostazione per eliminare le microvibrazioni è il presollevamento dello specchio, in tal modo, l’apertura dell’otturatore avverrà poco dopo il sollevamento dello specchio quando le vibrazioni causate da esso saranno terminate.

Mettete a fuoco

Come nella fotografia di paesaggi, anche nell’HDR spesso conviene disattivare l’autofocus e mettere a fuoco manualmente; con un’ottica grandangolare per ottenere una buona profondità di campo mettete a fuoco all’infinito e toglietevi ogni pensiero, ad esempio con la mia D5000 e una focale di 18mm. con il diaframma aperto a f/8,mettendo a fuoco all’infinito avrò una profondità di campo che va da 2 metri all’infinito.
Potete usare la messa a fuoco manuale anche nel caso in cui un soggetto abbia un’importanza preponderante nella vostra inquadratura, in questo caso la cosa più comoda è impostare il live-view (se la vostra fotocamera lo consente), ingrandite il soggetto (solo nel display, non zoomando) mettete a fuoco e scattate.

Concludendo

Ora credo di avervi dato tutte le informazioni di base per sperimentare l’HDR, potete uscire armati di treppiede e macchina fotografica!
Che siate fotografi che amano pianificare in anticipo o che preferiscono uscire e fotografare ciò che trovano, ricordatevi che questa tecnica fotografica triplica come minimo il numero degli scatti, quindi non fatevi MAI trovare con la memory card piena!
Nel prossimo tutorial analizzeremo la fase della post produzione. (abbiate pazienza, mi ci vorranno un paio di giorni)

  7 Responses to “Guida pratica all’HDR – la preparazione della fotocamera”

  1. Molto interessante!!!

    Proprio quello che cercavo…

    Devo provare con la mia d5000…

    Ti farò sapere!!!

    • Ottimo! Tienici aggiornati sui progressi e ricorda: con l’hdr è essenziale tenere gli ISO più bassi possibile visto che questa tecnica tende ad aumentare considerevolmente il rumore.

  2. SONO NICOLA POILI E HO LETTO IL TUO ARTICOLO SUDDETTO E NON MI RESTA ALTRO CHE COMPLIMENTARMI PER LA CHIAREZAZA DELLA ESPOSIZIONE, DEVO COMUNQUE DIRE CHE
    CHE IO POSSEGGO UNA NIKON D 3000 CHE NON HA LA FUNZIONE DI AUTO-BRACKETING
    ESPOSITIVO. SO CHE E’ POSSIBILE USARE IL TUTTO MANUALMENTE, MA IN CHE MODO?
    TI PREGHEREI DI AIUTARMI A DARMI QUALCHE CONSIGLIO SU COME AGIRE SULLA MIA
    FOTOCAMERA. TI RINGRAZIO PER QUELLO CHE ANDRAI A FARE PER ME, MENTRE TI SALUTO
    DISTINTAMENTE.
    NICOLA POLI

    • Ciao, per chi non ha la fotocamera con la funzione AEB le cose sono un po’ più difficili, perchè aumenta la possibilità di muovere la fotocamera cambiando i settaggi.
      Imposti la fotocamera in manuale e fai il primo scatto con l’esposizione corretta, poi fai altri scatti aumentando o diminuendo i tempi di esposizione, variare il diaframma è sempre sconsigliato perchè cambia la profondità di campo.
      Inutile dire che in questo caso il treppiede è assolutamente indispensabile

      • Sono Nicola Poli e sento il dovere di ringraziarti per la tempestiva risposta . Cercherò di seguire il tuo
        consiglio e poi si vedrà.
        Ancora grazie e buon lavoro con l’ HDR.
        NICOLA POLI

  3. scusa la domanda,questo discorso si puo fare con i scatti lunghi?

    • Certamente, è possibile utilizzare la tecnica dell’HDR con tempi di esposizione molto lunghi, in questo caso è però difficile controllare gli eventuali elementi “di disturbo”, più lunghe sono le esposizioni, più facile è che nell’inquadratura entrino elementi indesiderati (un’auto, una persona, un uccello nel cielo, etc). Inoltre quando ci si appresta a fotografare con tempi lunghi è opportuno evitare le giornate ventose.

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